Cosa prevede la normativa per l’accessibilità dei siti web?

In molti paesi le normative prevedono che tutti i siti web e le app mobili debbano garantire la conformità agli standard di accessibilità web previsti dalle diverse normative: in Europa (EN 301 549), in America (ADA and Section 508), in Canada (AODA) seguendo le linee guida internazionali WCAG 2.1 

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La normativa Europea

Secondo la direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili, è necessario un adattamento agli standard di accessibilità WCAG 2.0 Livello AA da parte degli enti pubblici appartenenti agli stati membri dell’Unione Europea.

Per i siti web pubblicati dopo il 23 settembre 2018 la direttiva richiede la conformità entro il 23 settembre 2019.

Per i siti pubblicati prima del 23 settembre 2018 la data di conformità è fissata per il 23 settembre 2020.

Inoltre le organizzazioni pubbliche dovranno fornire una dichiarazione attestante il livello di accessibilità dei propri siti web e delle applicazioni mobile. Un ente nazionale centrale si occuperà di verificare il loro livello di conformità ed avrà il compito di presentare i risultati alla Commissione Europea. Quest’ultima sta inoltre lavorando allo European Accessibility Act, il quale prevede che i siti web e le applicazioni mobili di alcuni settori privati, ad esempio quello bancario, trasporti, e-commerce e media, siano in linea con gli standard di accessibilità WCAG 2.1. 

Anche in Italia è stata recepita la Direttiva dell’Unione Europea relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici (Direttiva 2016/2102). Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo n. 106 del 10 agosto 2018, la disposizione aggiorna e modifica la Legge 9 gennaio 2004, n. 4 (conosciuta come Legge Stanca) “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, fino ad allora uno dei maggiori riferimenti in ambito di accessibilità.

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La normativa americana (ADA)

La legge American with Disability Act” (ADA), emanata dal Dipartimento di Giustizia Americano nel 1990, ha posto le basi per la tutela e l’inclusione dei cittadini disabili americani in qualsiasi ambito della vita sociale. Nella legge si fa riferimento ad una persona disabile come ad una persona che ha un impedimento che limita lo svolgimento di una o più attività della vita (lavoro, studio, etc.) o che è percepita dagli altri come limitata da un impedimento, senza nessuna menzione specifica ad alcuna categoria di disabilità.

La legge proibisce la discriminazione delle persone disabili nelle aree dove sono offerti servizi di pubblica utilità come impiego, trasporti, architettura, educazione, etc.

In particolare il Titolo III dell’ADA afferma: 

“Nessun individuo deve essere discriminato sulla base della disabilità nel pieno ed equo godimento dei beni, servizi, strutture, privilegi, vantaggi o alloggi di qualsiasi luogo di pubblica utilità da parte di qualsiasi persona che possiede, noleggia o gestisce tale luogo”.

Per luogo di pubblica utilità si intende solitamente un luogo fisico (per esempio un negozio), ma a seguito di numerosi casi giudiziari di alto profilo, tale definizione per alcuni tribunali americani è stata estesa per includere luoghi non fisici, come i siti web. Questi tribunali hanno stabilito che è illegale negare alle persone con disabilità l’opportunità di partecipare a programmi, beni o servizi offerti tramite siti web a garantire il loro pieno ed equo godimento.

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